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Vini

Vittoria, il vino, la vigna, i muretti a secco. Questa è la mia terra. Il sole che sorge, presto la mattina, su dai Monti Iblei, mentre il cielo arrossisce a strati e la luce calda si diffonde tra i filari di fossa di Lupo, la mia contrada. Amo le uve di questi luoghi, Il Frappato ed il Nero d’Avola. Mi ritrovo nella loro espressione, nel loro essere armonici e disuguali. Adoro la forza di sapersi portare dentro un passato e un futuro allo stesso tempo.

Vini di contrada

Il nostro lavoro in vigneto è una inesauribile fonte di osservazione. In particolare, negli ultimi anni, mi sono concentrata su queste splendide varietà che sono il Frappato di Vittoria e il Nero d’Avola, ma anche sui suoli e sulla potenzialità delle contrade di Vittoria e delle loro influenze sui vini. Mi sono resa conto che le vigne lavorano su questo gioco di sabbia e calcare, che nei vini è frutto e setosità da un lato, come anche acidità e energia
dall’altro e ho cercato di preservare questi elementi nella vinificazione, assecondando ogni vigna.Questa continua ricerca mi ha aiutato a identificare quattro vigne per l’SP68 tra Santa Teresa, Bastonaca, Spedalotto e Bombolieri, due vigne per IL FRAPPATO, Bastonaca e Fossa di Lupo; e due per il SICCAGNO, Bombolieri e Fossa di Lupo. La stessa ricerca mi ha stimolato poi ad andare oltre pensando a una vigna un vino. O meglio quattro.
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