immagine del caricatore
slide2_biodiversita
“Noi non ereditiamo la terra dai nostri avi, ce la facciamo prestare dai nostri figli”

Biodiversità

Di stagione in stagione la terra ci parla, ci ascolta, ci risponde. Il nostro è un dialogo silenzioso e autentico. È per questo non può esserci “una formula”, ma delle convinzioni che nascono dall’esperienza. Prima di ogni altra cosa, crediamo in un rapporto rispettoso con la terra: un contatto diretto che si trasforma in conoscenza profonda. Crediamo che ci sia un equilibrio, quello della natura, da rispettare in ogni gesto: dalla nascita di una vigna alla coltivazione, passando per la potatura che deve essere netta, pulita, ben ramificata fino alla lavorazione del frutto. 
Equilibrio che si può riassumere cosi: da un’uva buona viene un vino buono.
La nostra e una scelta di biodiversità innanzitutto. Preferiamo lavorare la terra a mano e usare unicamente uve da terreni sani, senza l’uso di pesticidi, fungicidi, erbicidi, fertilizzanti chimici o sintetici. Consideriamo una ricchezza le essenze spontanee che crescono in vigna e aiutano il terreno ad ossigenarsi e ad alimentarsi. A queste aggiungiamo miscugli di essenze diverse da sovescio che contribuiscono allo sviluppo della sostanza organica e degli organismi del suolo. Leguminose, graminacee, crucifere che vengono interrate nel periodo primaverile. In vigna cerchiamo

poi di rispettare la flora spontanea che rappresenta una grande risorsa. Siepi e cespugli, la macchia mediterranea, le zone boschive, e poi ancora gli alberi di ulivo di Tonda Iblae e Nocellara del Belice, alle quali abbiamo aggiunto gli alberi da frutto, il nostro orto e il grano di Tumminia. Manteniamo la biodiversità, rispettando l’equilibrio naturale delle cose. In vigna manteniamo i vecchi cloni delle nostre uve autoctone, continuando a fare la selezione massale e l’innesto in campo. La vigna in questo modo è più resistente, più robusta e porta dentro di se la trama di un passato e la forza per il suo futuro. Anche la raccolta viene fatta a mano. L’uva viene selezionata prima in vigna e poi in cantina, solo in questo modo possiamo lavorare i grappoli migliori, più sani e più maturi.Se la cura della vigna è fatta con attenzione, il passaggio in cantina diventa più semplice e richiede meno interventi. Lavorando uve sane, dove l’aspetto microbiologico viene rispettato, le fermentazioni avvengono spontaneamente con i propri lieviti indigeni. Accompagniamo il vino nel suo divenire in contenitori che rispettano la sua vitalità. Vogliamo che emerga la sua diversità, che reputiamo un carattere fondamentale, che ritroviamo negli assaggi oltre alla profondità.
BIODIVERSITA_min