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“UN VINO CHE NASCE DALLA SENSIBILITà, PER LE COSE VERE, DAI GESTI ATTENTI, DALL’ASCOLTO E DALL’AMORE.”

IDENTITà

Il primo gesto che ho imparato facendo vino è stato accettare. Accettare la diversità dei suoli, dell’inclinazione del terreno, dell’altitudine, e l’originalità di un vigneto. Accettare vuol dire rispettare. Rispettare la terra e il suo equilibrio. Rispettare la vigna con i gesti sapienti di un’agricoltura sensibile. Rispettare le fermentazioni grazie al contributo dei lieviti indigeni. Rispettare il vino come se fosse una persona. Una persona che si porta dietro un mondo, una storia, un’anima che sa della terra da cui nasce. Il vino che mi piace fare non è semplicemente un vino biologico. È un vino coerente, naturale nel suo divenire. Un vino che nasce dalla sensibilità per le cose vere, dai gesti attenti, dall’ascolto e dall’amore. Un vino che, nelle sue armonie e asperità, racconta della terra dove è nato e anche di chi lo ha fatto. Per questo sono convinta che il vino naturale, oltre a un vino buono, sia anche un vino umano. Non amo etichettare i vini che facciamo secondo dei metodi. Lavoriamo in Biodinamica in campagna e accompagniamo naturalmente i vini nel loro divenire in cantina. E un vino nato dall’amore costante di chi lo ha fatto. Nato dal rispetto del terreno e della vigna. Da un terreno rispettato nasce un vino rispettoso: rispettoso delle sue unicità e di chi lo berrà perché è un vino sano, sincero.
Il mestiere del viticoltore ha avvolto tutta la mia vita. Oggi mantengo lo stesso desiderio di sempre di fare vino e grazie a questo vino fare conoscere questo territorio. Per fortuna con il tempo sono riuscita ad abbracciare altre persone che ho cercato di formare. Ho capito, lavorando in questi luoghi, che non poteva ridursi tutto ad una mia esperienza individuale. Oggi il progetto agricolo porta con sé tanti altri significati, etici, sociali, agricoli, territoriali. Distante da ciò che comunemente si trova a queste latitudini. Mi piace pensare che questo progetto sostenga una parte fondamentale della nostra agricoltura, senza la quale il vino non sarebbe lo stesso, un richiamo che non posso non ascoltare, terre altrimenti dimenticate da mani poche attente, piccoli appezzamenti che forse non esisterebbero più perché insostenibili se presi singolarmente. Siamo vino ma siamo anche biodiversità, siamo agricoltura e la dimostrazione che si può credere nei sogni anche in luoghi meno semplici. E siamo persone che ogni giorno ci confrontiamo e in qualche modo, affascinati dal mondo che abbiamo intorno, continuiamo a costruire passo passo un nostro progetto in divenire.
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